Mal dell’Esca: la potatura della Vite come difesa

La malattia del legno della Vite più diffusa è attualmente il Mal dell’Esca, e colpisce quasi tutto il globo, soprattutto l’Europa. Tutt’oggi questa malattia è poco conosciuta per quanto riguarda patogenesi, eziologia ed epidemiologia. Quel poco che si sa, è che i funghi interessati sono più di cinque, tra cui Phaemoniella chlamydospora e Phaeoacremonium aleophilum. Le ferite presenti sulla pianta (bisogna evitare i tagli di potatura) costituiscono il canale d’entrata di questi virus che, una volta entrati, si moltiplicano invadendo i tessuti legnosi disgregandoli. I funghi, inoltre, si propagano nei vasi linfatici compromettendo il flusso di acqua e di conseguenza il nutrimento nella pianta, portandola al disseccamento.
La malattia si manifesta tra giugno e settembre, mostrando i sintomi sia sulla chioma che sulle diramazioni del ceppo. Sulle foglie compaiono delle chiazze di colore giallastro, sintomo che conferma la presenza dei virus.

Come prevenire tutto ciò e salvare le proprie viti dal Mal dell’esca?

In passato era possibile utilizzare prodotti chimici come l’arsenito di sodio per debellare la malattia, ma dopo l’uscita di scena per via dei divieti, non esistono più dei rimedi così efficienti. La soluzione è quella di puntare sulla prevenzione attraverso alcune pratiche tra cui:

  • La potatura invernale effettuata prima della ripresa vegetativa in modo da favorire una cicatrizzazione della ferita in modo più rapido;
  • Utilizzare prodotti a base di rame per disinfettare le viti che hanno subito danni da gelo;
  • Utilizzare materiale di propagazione sterile;
  • Utilizzare mastici cicatrizzanti per disinfettare grossi tagli (ricordiamo che le ferite sono il punto d’accesso dei funghi);
  • Eliminare qualsiasi residuo di piante colpite da virus, in modo da evitare la propagazione e il contagio;
  • Risanare le viti che hanno contratto malattie attraverso “tagli di ritorno”.

No Comments

Leave a Reply