Irrigazione intelligente: ecco quando automatizzare aiuta l’ambiente

Sapevi che l’acqua dolce non è una risorsa illimitata? Le precipitazioni non sono prevedibili, la loro quantità è variabile e spesso in eccesso rispetto al fabbisogno reale delle coltivazioni.
Solo il 3% dell’acqua mondiale è potabile e oltre il 70% di quella dolce viene utilizzata per l’agricoltura.
L’irrigazione non necessaria è uno dei più grandi problemi che ci affligge. Lo spreco, infatti, contribuisce all’inquinamento di falde acquifere, laghi e oceani.

Oggi si sente sempre più il bisogno di un vero e proprio modello predittivo, che combini le informazioni sulla fisiologia vegetale e le condizioni del terreno con le previsioni metereologiche. Controllare l’utilizzo dell’impianto di irrigazione porterebbe ad un risparmio complessivo del 40% dell’acqua consumata con metodi più tradizionali.
Il metodo messo a punto da un gruppo ricercatori utilizza i dati meteorologici storici e machine learning per valutare l’incertezza delle previsioni meteorologiche in tempo reale, e quindi l’incertezza di quanta acqua verrà sprecata dalle foglie e dal suolo. Queste informazioni, combinate con un modello fisico che descrive le variazioni nell’umidità dello stesso, restituisce una risposta precisa su quando e come irrigare.

Individuare il metodo migliore per ogni tipologia di coltura determinerebbe l’individuazione precisa di costi e benefici dell’intero sistema, automatizzandone l’attivazione. L’analisi dei dati storici è propedeutica a questo scopo e costituisce le fondamenta per il miglioramento della qualità di coltura e della salute ambientale.

Noi di Gadi siamo già attenti alle dinamiche che peggiorano la qualità ambientale e adottiamo sistemi con il minimo impatto ambientale. Attraverso anni di studi e progettazioni, implementiamo sistemi in grado di fornire sempre il massimo risultato, minimizzando gli sprechi.