Bolla del pesco: sintomi, cure e prevenzione

Ti è mai capitato di notare particolari bolle sui tuoi alberi di pesco? Si chiama Bolla del pesco (Taphrina Deformans), una malattia crittogamica, ovvero, causata dai funghi.
Il suo nome deriva dalle bolle che crescono sul pesco e dalle deformazioni che si possono trovare sui germogli, sulle foglie e sui frutti.

Questa patologia interessa maggiormente l’albero di pesche, ma può colpire anche le altre drupacee, come il mandorlo. È una malattia molto diffusa, in grado di danneggiare seriamente la pianta e la sua produzione di frutti.

La pesca, d’altronde, è una tipologia di frutta adorata sia da grandi che piccini e, in alcune regione come Sicilia, Puglia, Campania ed Emilia Romagna, viene coltivata in grandi quantità. Per questo, tale patologia rappresenta uno dei più grandi problemi per gli agricoltori.

Ci sono diverse strategie per prevenire e contrastare la Taphrina Deformans, l’importante è intervenire rapidamente.

SINTOMI
Il patogeno responsabile della bolla del pesco è il Taphrina Deformans. Si manifesta in inverno come un fungo presente sulla superficie della pianta, in particolare sulla corteccia, causando danni prevalentemente in primavera, soprattutto se l’andamento della stagione si rivela molto umido e piovoso.
Le spore del fungo si attivano durante la fine dell’inverno, che coincide con la ripresa vegetativa del pesco, moltiplicandosi sui germogli primaverili e germinando solo quando le piante rimangono umide per diverse ore, ad una temperatura di circa 7-8°.

I sintomi fisici che potresti notare sono:
1) Bolle sulle foglie
2) Escrescenze sui germogli
3) Fiori deformi
4) Escrescenze sui frutti

CONTRASTARE LA MALATTIA
La prevenzione inizia curando il terreno, ecco qualche utile consiglio da seguire:

  • Evita ristagni idrici che possano agevolare la crescita della malattia.
  • Pota il pesco. Un albero ben potato riduce le possibilità di contrarre tale malattia.
  • Utilizza trattamenti totalmente naturali, come decotti o macerati di equiseto.